CIMINNA(PA)
Non è il sito ufficiale del comune di Ciminnawww.ciminna.eu Storia,
arte, tradizione, costume, usi, verde, sole.....
In
questo Sito il centro è Ciminna, piccolo paese del territorio
palermitano, tutto gira intorno sia come spazio fisico sia come
spazio temporale, pertanto non è premesso nessun confine,
il limite e confine consiste nel linguaggio dei popoli, ciò
è universalmente superato ed accomunato con l'immagine.
(vito passantino)
è nel versante
settentrionale della Sicilia, fra 37" 53' di latitudine
nord e 1° 6' di longitudine est dal meridiano di Roma, il
suo territorio è compreso fra 37° 50' e 37° 55'
di latitudine nord e 1° 3' e 1° 10' di longitudine est
dal meridiano di Roma. Confina: a settentrione coi territori
di Villafrati, Baucina e Ventimiglia e parte del territorio
di Caccamo, ad oriente con quest'ultimo, a mezzogiorno col territorio
di Vicari e ad occidente con quello di Mezzojuso. La sua forma
è quasi circolare, con una sporgenza nella parte settentrionale.
Essa si presenta un poco depressa da nord a sud, e perciò
la sua massima lunghezza è da est ad ovest e misura m.
10500, mentre quella da nord a sud è m. 9800. Ciminna
in media è alta sul livello del mare circa m. 500 ed
è posta
sul declivio meridionale d'un colle, chiamato S. Anania
ed in pronunzia locale Santalania, il cui punto più alto
è m. 566. La parte più antica del paese è
quella verso oriente e la più recente quella del lato
opposto.
La sua fondazione risale al periodo punico-greco,
gli abitanti sono circa 4000, la superfice è 5600 ettari,
l'altitudine è 450m s.l.m. in zona collinare, il punto
più alto del suo territorio è 825m s.l.m.
Volendo cercare l'origine della parola «Ciminna»,
sembra che essa sia proveniente dalla lingua araba, dove si
trova l'aggettivo soemîn.
che significa « pingue, grasso » parlandosi di terreno
e nel femminile scemîna(t), che dal popolo si pronunzia
scemîna. Questo significato della voce araba troverebbe
la sua spiegazione nella fertilità del suolo.
Durante il Medioevo la citta' conobbe la celebrità' della
cronaca visto che ospito' Matteo Scaflani, capo della fazione
catalana e nemico di Manfredi Chiaramonte. Nella prima meta'
del 1600 la citta' fu elevata al grado di ducato feudale posseduto
da varie famiglie nobili come i Ventimiglia ed i Grifeo
dei Princìpi di Partanna. È patria di numerosi
artisti e di eminenti uomini di cultura quali Paolo e Vincenzo
Amato, Vincenzo la Barbera, Pasquale Sarullo, Vito Graziano
e Filippo Meli. Nel 1962 il regista Luchino Visconti girò
a Ciminna alcune scene del film "II Gattopardo", affascinato
dalla bellezza del paesaggio e dalla sua splendida chiesa Madre,
dove si trovano anche stucchi di Scipione Li Volsi (1622).
Sono da visitare: Il
Museo Civico "F. Meli" - raccolta etnografica
ed arti figurative Sec.: XVII: La
Chiesa di San Giovanni (Sec. XVII) con il miracoloso Crocifisso
(Sec. XVI); La
biblioteca pubblica che conserva i resti della "Biblioteca
Capucinorum" (Sec: XVI) e circa 600 volumi sul Risorgimento
Italiano.
Molto
suggestivo l'itirenario ecologico - geologico - speleologico
e panoramico delle zone "Serre" e "Pizzo". La
Chiesa Madre cittadina e' intitolata a Santa Maria Maddalena.
Essa fu edificata nel Medioevo, ma nel 1500 conobbe una radicale
riedificazione e ricostruzione. Anche successivamente la Chiesa
fu in parte rimodellata e gli esempi dell'originaria costruzione
sono il rosone gotico presente nella facciata ed il cinquecentesco
campanile. Il suo interno barocco e' suddiviso in tre navate
ed arricchito dalla presenza dì varie opere d'arte, a
partire dalle seicentesche statue in stucco realizzate
dai Li Volsi, il coro ligneo intagliato, la seicentesca
stauta raffigurante la Vergine e la settecentesca statua lignea
raffigurante S. Andrea.
La
Chiesa dedicata a San
Francesco va ricordata perche' conserva parte di un polittico
marmoreo di scuola gaginesca, una statua raffigurante la Madonna
col Bambino ed un cinquecentesco Crocifisso realizzato sfruttando
la cartapesta.
La
seicentesca Chiesa dedicata a San
Giovanni Battista per estensione e' seconda solo a quella
Madre. Essa si fa notare, inoltre, per le opere d'arte che raccoglie,
a partire dal trittico cinquecentesco con la Madonna
dell'Udienza.
Tra
le Chiese minori cittadine citiamo quella dedicata a Santa
Lucia e quella intitolata a S.
Domenico da ricordare perche' custodisce due opere di Antonello
Gagini, la cinquecentesca statua dedicata alla Madonna ed un
ciborio.