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Parte II Cap4
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Canti e leggende

Usi e costumi di Ciminna

Dr Vito Graziano

Pubblicato MCMXXXV

Parte Seconda cap.4

La Settimana Santa.

 

 

1. La trasuta dell' uliva
Le funzioni della settimana santa in Ciminna cominciano il mercoledì che precede la domenica delle palme. Nel detto giorno, alle ore 19 italiane suonano a stormo tutte le campane e a quel suono si raccolgono davanti alla Madrice moltissimi ragazzi di ambo i sessi, e anticamente anche adulti, portanti rami di ulivo. Quindi percorrono le strade principali del paese e infine ritornano al luogo di partenza, gridando sempre a breve intervalli : Viva l' uliva.
La detta funzione si chiama la trasuta dell' ulivo e rappresenta, secondo il popolino, la fuga di Gesù nell'orto di Getsemani. Si crede che nel detto giorno e nella detta ora egli, essendo cercato a morte dai Giudei, si nascose sotto una pianta di ginestra, che lo tradì e allora si rifugiò sotto un albero di ulivo, il quale, abbassando i rami, lo sottrasse alla vista dei suoi nemici. Per tale ragione la ginestra fu maledetta da Dio e scoppietta quando arde, l'ulivo invece fu benedetto ed acclamato dal popolo.


(1) Due dei tanti animali sotto le quali forme apparve il demonio al santo anacoreta nel deserto.


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2. Domenica delle palme
In tale giorno si raccolgono di nuovo nella chiesa madre molti fanciulli con palme e ramoscelli d' ulivo adorni di nastri di vari colori. Avuta la benedizione del prete, ritornano a casa, dove mettono un ramoscello dell'ulivo benedetto dietro l'uscio per essere liberati da ogni male e ne portano qualche altro nelle campagne per evitare la mal' annata.
Lunedì, martedì e mercoledì santo. — In questi giorni non si celebra alcuna funzione religiosa, ma nei tempi passatisi lavorava attivamente per la preparazione dei sepolcri.

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3. Giovedì Santo
Le funzioni più importanti della settimana santa cominciano il giovedì. La mattina si legano le campane che si sciolgono il sabato santo dopo la calata di la Tila (1). Durante il detto periodo è vietato ogni altro rumore, e anche i caprai tolgono le campane ai loro animali.
Nei tempi passati, in cui il precetto del digiuno era osservato quasi da tutti, vi erano alcuni i quali facevano lu trapassa, che consisteva nel digiuno fatto in tutto il tempo che sono legate le campane. Chi faceva lu trapassa per sette anni era sicuro di ottenere il paradiso ; ma se moriva durante il tempo del digiuno era condannato all'inferno, poiché è peccato di superbia il voler fare una penitenza superiore alle forze umane.
Le funzioni più solenni si fanno nella chiesa Madre, dove la mattina si recano tutte le confraternite per adempiere al precetto pasquale. Un tempo interveniva anche la rappresentanza comunale, i cui componenti si comunicavano anche essi, e il sindaco riceveva la chiave del sepolcro. Ma la cerimonia più bella era la lavanda dei piedi, che cessò un decennio addietro circa.
In mezzo alla navata centrale della chiesa si disponeva una mensa a tredici posti imbandita con pane, vino, frutta e un agnello di pasta reale. Dodici poveri vestiti con camice e stola violacea a tracolla sedevano alla detta mensa e rappresentavano gli apostoli. Il tredicesimo posto, che era quello del divino Maestro, era occupato dall' arciprete prò tempore, il quale benediceva la mensa e quindi assisteva alila cena. Alla fine di questa esso lavava i piedi agli apostoli, i quali dopo la funzione, ricevevano in regalo un tari per ciascuno.
Nelle ore pomeridiane si fa la visita ai sepolcri, che ora consistono in poche candele e pochi fiori e non presentano più alcuna attrattiva. Ma nei tempi passati si facevano con molta magnificenza in tutte le chiese. Si sceglieva un fatto dell' antico o del nuovo testamento e si rappresentava con figure in rilievo di grandezza naturale, le quali piacevano assai al popolo. Dei fatti dell' antico testamento si ricordano i seguenti : 1' uccisione di Abele, il sacrificio di Abramo, il sogno di Giacobbe, il passaggio del mare Rosso, la caduta della manna agli Ebrei nel deserto, il roveto ardente di Mosè, il sole fermato da Gio-suè, ecc. Ma' per lo più si sceglievano fatti relativi alla vita e alla passione di Gesù Cristo : la samaritana al pozzo di Sichem, I' ultima cena, Gesù nell' orto di Getsemani, il bacio di Giuda, la morte di Giuda, la flagellazione, l'incoronazione di spine, la caduta di Gesù sotto la croce, 1' incontro di Gesù con la Veronica, la crocifissione, ecc. Alcune volte il fatto era rappresentato con tappeti di sabbia mescolata con colori. Però vi erano sempre a profusione candele e fiori naturali e artificiali con ampolle a vari colori, piantine di grano cresciute al buio (lavureddi), rami di cipressi ed altro. I migliori sepolcri erano quelli delle chiese di S. Francesco, S. Domenico, Carmine, S. Benedetto e Cappuccini.
Anche la visita ai sepolcri nei tempi sopra accennati si faceva con maggiore devozione ed affluenza di popolo. Tutte le confraternite del paese facevano in processione la visita ai sepolcri, alcune delle quali procedevano in silenzio ed altre erano seguite da gruppi musicali, che suonavano marce funebri, alternate con mesti canti dei confrati nelle loro divise
(1) E un telone di colore turchino, su cui è dipinta a grande pennellate la «cena del calvario.

 

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4. Venerdì Santo
Questo giorno è considerato come il più sacro della settimana santa ed è interamente dedicato alle sue meste funzioni. Gli operai si astengono dal lavoro e nessun fabbro ferraio osa fare chiodi e ferrare animali , nei circoli i soci si astengono dal giuoco alle carte, e il precetto del digiuno, se non da tutti come un tempo, è osservato generalmente e da taluni fatto con cibarsi solamente di pane ed acqua, poiché è credenza del popolino che nel detto giorno digiunino anche gli uccelli.
Di tutte le funzioni sopra accennate la più importante è la processione detta dei misteri, che rappresenta la passione e la morte di Gesù e fa accorrere molti forestieri dei paesi vicini.
Due ore prima di fare giorno, un individuo percorre le vie della processione, suonando una bàttola (tròccula), per darne il primo avviso. Un' ora dopo altri due individui, con alcuni ragazzi forniti di bàttole, fanno lo stesso giro per darne il secondo ed ultimo avviso. Si sente prima un lungo squillo di tromba, poi tre colpi di tamburo separati fra loro da un breve intervallo e infine il suono delle bàttole. Segue un lungo intervallo, dopo il quale si ricomincia da capo. Tali strumenti, nella fantasia dei popolino, rappresentano quelli dei soldati che condussero Gesù ali' estremo supplizio. Finalmente alt' alba comincia la processione che parte dalla chiesa del Purgatorio.
Precedono alcuni ragazzi con bàttole e uno stendardo nero. Viene dopo il primo mistero, ratto in grandezza naturale e rappresentante Gesù che prega nell'orto di Getsemani, seguito da una confraternita che prosegue su due file con corone di spine sul capo, recitando il rosario. Con lo stesso ordine vengono dopo gli altri misteri, cioè quelli rappresentanti la flagellazione, l'incoronazione di spine, la caduta sotto il peso della croce e la crocifissione con le rispettive confraternite. Dietro i detti misteri è portata un' urna di legno vuota, che rappresenta il sepolcro di Cristo, seguita da un' altra confraternita. A questa segue un gruppo della Pietà consistente nella Madonna col Signore morto sulle ginocchia. Vengono dietro un centinaio di ragazzine dai 4 agli 8 anni dette li munacheddi, vestite con veste e manto neri, fazzoletto e grembiule bianchi, portando ognuna un emblema delle passione (calice, crocifisso, umetta, scaletta di legno, ritratto della Veronica, ciocca di capelli, fiori, lancia, ecc.). Una di esse porta il diadema sul capo e una spada di argento sul petto e rappresenta 1' Addolorata, e infine il Cristo morto sopra una barella di tela chiamata l'Urna. La processione è chiusa dalla banda musicale, che suona marce funebri alternate coi versetti del Miserere e il Popule meus, e dopo aver visitato i sepolcri finisce nella detta chiesa del Purgatorio.
Alle ore 18 italiane comincia la predica detta dell'agonia nella chiesa di S. Giovanni Battista. Ivi il vapore acqueo emesso coi fiati si condensa sulle colonne calcaree della chiesa in forma di sudore, che il popolino crede di origine miracolosa. Alle ore 21 la campana della chiesa suona cinque tocchi seguiti dallo sparo di altrettanti mortaretti, e a quel segno le persone devote, ovunque si trovino, si scoprono il capo e recitano delle preghiere.
La sera ha luogo la processione chiamata della Sulità. Alle ore 22 italiane è dato il primo avviso da due confrati della confraternita del Sabato, dei quali ognuno porta un tamburo parato a lutto, suonando ad intervalli per le vie principali alcuni colpi bum !... bum !... bum !.,. seguiti da rulli. Fino ad alcuni anni addietro i detti confrati portavano sul capo una berretta nera. Un' ora dopo è dato il secondo avviso dalla banda musicale, che percorre le medesime strade suonando marce funebri. All' avemaria comincia la processione, che esce dalla chiesa del Purgatorio.
Precedono due tamburi, quindi seguono due lunghe file di persone portanti candele di cera con cartocci di carta briglia bianca o a colore (coppu). Vengono dopo un' urna di legno contenente il Cristo morto, le confraternite e infine il simulacro di Maria Addolorata seguito dalla banda musicale che suona marce funebri e dal popolo.
Finita la processione il detto simulacro è collocato in mezzo alla piazza Umberto I, dove un oratore sacro fa la predica dei dolori di Maria, e quindi è ricondotto nella chiesa del Purgatorio. Allora comincia la sacra veglia, che anticamente durava tutta la notte e il giorno seguente fino all'ora in cui si scioglievano le campani. Un confrate della congregazione del Sabato leggeva qualche brano di libro sacro e il confrate bidello girava per le vie del paese suonando la bàttola e dicendo a voce alta : Fratelli, la bedda matri sula è !.

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5.Sabato Santo
In questo giorno si fa, come è noto, la benedizione del cero (ciliu), e si crede dal popolino che se durante la detta funzione e' è vento, questo viene battezzato e nel corso dell' anno soffierà con frequenza. Appena si sciolgono le campane, le persone devote baciano tre volle il suolo e ringraziano il Signore.
Nei tempi passati la rappresentanza municipale interveniva anche alle funzioni del detto giorno, e vi era 1' uso che il sindaco teneva al sacro fonte il primo neonato che si battezzava dopo la calata di la lila.
Nella chiesa di S. Francesco si faceva un tempo la cascata di li Iurei, che consisteva in questo. Nella tribuna maggiore della detta chiesa si metteva un'urna circondata da sei statue rappresentanti i Giudei. Al momento del Gloria, mediante appositi congegni di fili, s' apriva l'urna e ne usciva il Cristo risorto. Nel medesimo tempo le dette statue cadevano a terra con tutte le loro armature.

 

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