1. La toponomastica è lo studio storico
e linguistico dei nomi che si fissarono ai luoghi attraverso
ai tempi, e giova alle storie particolari, o piccole storie
come le chiamò Carducci.
In Sicilia la toponomastica ha molta importanza, perché
nei tempi passati la sua popolazione era composta di molti elementi
eterogenei, che lasciarono tracce nei ricordi toponomastici
dei suoi ferri tot i, nei quali a breve distanza fra loro si
riscontrano nomi greci e latini, arabi e normanni e di altri
popoli che abitarono l'isola.
2.La
maggior parte dell' etimologie del territorio di Ciminna sono
derivate dal nome di qualche proprietario della contrada. A
questo gruppo appartengono : Tudisco (in pronunzia locale Turiseli),
Cerami (durami), Villafranca (Bellafranca), Sutéra, Castelluzzo,
Cercaci, Veca (ficca), Lauro, Passo di Cuti, (Passulicuti),
Bardare, Pistolena, Salònia, Gnavita, Piano di Cataldo
(Chiami di Cataviru), Fagiana (Fasciano), Scorsone, Maragliano,
Valle di Pollicino, Isola di Agozzino.
3.Alcune
contrade prendono il nome da qualche chiesa esistente in esse
e sono le seguenti : Nunziata, Cozzoferrato (Cozzufirratu),
S. Vito, S. Nicasio, Loreto, S. Filippello, S. Pantaleo, Santa
Ana-nia (Santalania), Santa Rosalia, S. Michele, S. Antonio
e S. Nicolo.
4.Altre
prendono il nome dalla loro configurazione o dai loro caratteri
fisici 1
e fra queste sono da notarsi: Serre, Pizzo, Chiarchiaro (luogo
petroso), Valle Grande, Fiume, Sotto le Timpe, Pianotta (Chianotta),
Santa Caterina Soprana, Santa Caterina Sottana, Tenello (Tineddu)
luogo avvallato a forma rotondeggiante, Timpa di Sant 'Antonio,
Le Rocche (luogo con molto rocce a base di solfato di calce),
Roccazzo, Ficiligni (terre molto compatte e miste a ciottolini),
Seggio (luogo elevato donde si gode il panorama del paese),
Portella di Cernuta e Portella di Santa Caterina, Cernuta, (sdrnuta
da scinnula o scenduta)
(1)
Conveniunt rebus nomina saepe suis. Questo verso si trova
in un poemetto latino d' incerta data, dal titolo De Paohno
et Folta del quale sarebbe autore un Riccardo di Venosa.
5.Le contrade che prendono il nome dai prodotti
del suolo sono : Ginestra, Pirato, Serra di pira, Pero Rosso (una
varietà di pere), Pirani (peri selvatici), Mandorle Amare,
Noce e a Apurchiarola, che nelle scritture più antiche
è chiamata Aprocchiarola e abbonda di aprocchi (Centaurea
Calcitarapa L.).
6.Vi
sono poi delle contrade, che prendono il nome da particolarità
varie. Così Ciaramitaro (Sciaramiraru) chiamasi in questo
modo, perché anticamente vi erano forni di creta cotta,
e poiché vicino ad essi restavano dei cocci (sciaramiti),
il luogo prese tale nome. Benefizio, perché vi gravano
dei canoni che formano il beneficio fondato nel 1625 nella cappella
di Santa Rosalia dentro la Madrice. I nomi di Fontana del Re,
Ruggeri e Contessa si devono, secondo la tradizione, al fatto
che quando il Conte Ruggero prese d'assalto l'antica Ciminna,
bevette alla detta fontana e assegnò un feudo alla moglie.
Contessella fa parte della contrada Contessa, della quale è
più piccola. Portella di Gallo deve il suo nome alla tradizione,
la quale narra che nel secolo XV11 vi fu ucciso un individuo chiamato
Gallo, onde per sua memoria vi fu edificata una cappelluccia,
che esiste tuttora. Pizzo della Monica deve questo nome alla leggenda
di una monaca, destinata a guardare un tesoro nascosto e
comparsa, secondo la credenza del popolino, ad alcune persone.
Chiusa, detta anticamente Chiusa di Cascino, era unico fondo e
significava podere. Chiusidda, altro podere più piccolo
e confinante con quello. A (fumata, o Isola dell' Affamata, fa
parte della contrada
Fiume e prende questo nome perché spesso vi si formano
nebbie a terra (muffurale). Ponte ha questo nome per 1' esistenza
di un ponte che serve al passaggio del torrente Marrana. Pozzillo
deve certamente il nome all'esistenza di qualche antico pozzo,
ora scomparso. Canalotto deve la sua denominazione alla sorgente
omonima.
7.Esistono
infine, come in tutta la Sicilia, nomi di origine araba. Dobbiamo
a G. M. Calvaruso la loro spiegazione etimologica, che egli pubblicò
in un articolo intitolato « Etimologie toponomastiche siciliane
», inserito nel Giornale di Sicilia n. 218 del 1911. 1 nomi
locali che a lui sembrano nati arabi sono, oltre il nome del paese,
i seguenti : Monte Rotondo, Feudaraso, Capra, Gasena, Galia, Ballaronza,
Margio, Cassone, Russomanno, Marrana, Annegasardi, Cannatello,
o Cannitello, Faruzzi e Vallone.
Pur riconoscendo una certa competenza al Calvaruso, mi permetto
fare qualche osservazione, tratta dalla natura dei luoghi e da
notizie locali. Il Calvaruso fa derivare Matritunno dall'arabo
mudar («villaggio », « borgata », di cui
esiste tuttora qualche avanzo) e dùm « basso »,
«inferiore»; quindi villaggio sottostante, che corrisponde
alla posizione del luogo rispetto al vicino monte. Questa etimologia
fu da me accettata e introdotta nel mio lavoro « Ciminna,
memorie e documenti » pubblicato in Palermo nel 1911 presso
lo Stab. Tip. Lao, ma io credo più probabile che il detto
nome sia la lenta alterazione fonetica di Monte Rotondo, che negli
atti pubblici più antichi, i quali rimontano al secolo
XVI, è chiamato Monteritundo. La seconda parte «
tunnu » è certo il cambiamento di tundo e la prima
parte Mairi potrebbe derivare dalla sincope dell' e e dell' n
e dal cambiamento dell' o in a. La sincope dell" e tra le
lettere t e r si riscontra anche nella denominazione Santa Caterina,
che in pronunzia locale si dice Santicatrini, e il cambiamento
dell' o in a è frequente nel linguaggio del Paese, come
per es. aricchia, Araziu, aceddu, ecc. invece di cricchia, Oraziu,
oceddu ecc.
Seguendo il citato articolo del Calvaruso si trova : Feudarasu
sic. Huararasu dall' arabo « fadùàrah »
« sorgente d' acqua » « o fadà »
* Pianura » « o Kùarah » « contrada
» « e ras » « sommità ».
Questa Mimologia potrebbe esser vera, perché nella contrada
esistono infatti Una sorgente di acqua, una pianura a una sommità
; ma io credo invece più veiisimile che la parola
siciliana Quararasu sia 1' alterazione lenta di Feudarasu che
nel secolo XV era la voce usata dal popolo, mentre quella delle
scritture locali era Caldarasu, Faldaraso e Quadarasu. Infatti
G. Luca Barberi a pag. 293 del suo Capibrevio, accennando alla
detta contrada, dice che essa volgarmente si chiamava Feudarasu.
Per quanto poi riguarda 1' etimologia di questa parola è
chiaro che la prima parte feudo accenna al titolo della contrada
e la seconda patte raso può derivare dall'arabo ras «sommità»,
e quindi feudo della sommità o nella sommità, dove
si estende la maggior parte di esso.
Capra o Cabra, dall'arabo Quabr «tomba», «sepolcreto».
Ma la contrada non si è chiamata mai cabra, ma capra e
in pronunzia locale Crapa e, per quanto si sappia, non vi si è
mai trovato alcun avanzo di sepolcri, quindi credo più
attendibile la derivazione etimologica da qualche soprannome
dei proprietari antichi.
Gaséna, sic. Aséna, dall' arabo hasanah (h col suono
di una e gutturale incipiente) « eccellente » o hàsen
('h gutturale) « stretto », « angusto »
« malagevole » parlandosi di luogo. A me sembra più
probabile 1" origine della prima voce araba, perché
la contrada è superiore alle altre per la fertilità
del suolo. Essa oggi prende i nomi di Gaséna Rostagni e
Gaséna Palmeri, perché il proprietario Barone Cupane
comprò parte delle sue terre nel 1814 da certo Pietro
Rostagni e parte nel 1840 dagli eredi di Vincenzo Palmeri. 1
Porrazzi, sic. Purrazzi, dall'arabo baràz «campo»,
« vasto campo », « pianura senza alberi ».
La contrada è invero pianeggiante, alquanto vasta e senza
alberi. Però la detta etimologia è negata dal fatto
che il nome è recente, poiché non si riscontra in
atti anteriori al secolo XVIII, e la contrada faceva parte del
feudo, chiamato anticamente Piani (Chiarii). La etimologia vera
sembra quella derivata da una pianta che abbonda tuttora nella
detta contrada e si chiama Purrazza (asfodèlo e in
termine hot. aspohodelus L,.). Di fatti in alcuni atti si legge
: in contrada delli 'Purrazzi e in altre, più chiaramente,
delle Purrazze.
Galla sic. jìlia, dall' arabo 'haljà (h gutturale)
« elevazione », « luogo alto ». La contrada,
invece, è bassa, e contigua al fiume San Leonardo.
Ballaronza sic. Baddaronza, contrada e torrente, dall' arabo uàdi
« fiume » e ronz invece di aroz o rozz « riso
». Fa parte di Gasena Rostagni e vi esiste il torrente,
ma s' ignora se vi sia stato coltivato il riso.
Margio, sic. Margiu, dall'arabo marg « prato », «
palude ». Questa etimologia risponde al vero, perché
la contrada, fino a poco tempo addietro, era paludosa e restava
spesso incolta per l' abbondanza delle acque.
Casu, antico casale, oggi Cassone, sic. Cassimi, dall' arabo Kàsì
«allontanato», « fuor di mano», «inabitato»
parlandosi di paese. Questa etimologia mi sembra poco accettabile,
perché 1' antico Casale Casu, che corrisponde al casale
Hasu, descritto nella geografia di Edrisi e poi tradotto nel latino
Chasum in un diploma del I 182 non sorse mai, secondo ricerche
più recenti, in quel luogo chiamato oggi Cassone. Quindi
sembra a me probabile 1' etimologia derivata da qualche nome di
(amiglia oggi estinta, poiché negli atti pubblici antichi
si legge sempre in contrada di Cassone, mentre per gli altri si
usava la preposizione articolata, come, per esempio, in contrada
del Pirato.
Russumanno, sic. Russumannu, dall'arabo ruus « sommità
», « alture» e mann «manna». Questa
etimologia è negata dal fatto che la contrada si trova
in un luogo basso rispetto al monte Pizzo, col quale confina,
né vi è stata mai, per quanto si sappia, coltivata
la manna. Anche questa contrada sembra derivata da un nome di
persona, che secondo la tradizione fu un proprietario di essa.
Marrèna, dall'arabo morràn «frassino».
Ammettendo il cambiamento dell' o in a, questa etimologia diventa
molto probabile, poiché nella detta contrada esistono ancora
tracce dell'antica cultura dei frassini,
Annegasardo, dall'arabo 'hayn «sorgente» e hàsar
«povero», « difficile », « pericoloso
». Con questo nome s'intende un mulino, vicino al quale
scorre un torrente che nei casi di piogge abbondanti è
pericoloso a chi vuoi passarlo, ma non vi esiste alcuna sorgente.
Cannatello dall'arabo 'hayn «sorgente», « corso
d'acqua » e atnal « torbido», «verdastro»,
«grigio o tendente al nero». Nella detta contrada
esiste il torrente, ma le sue acque non presentano questi caratteri.
Per tali ragioni io credo che sia vera I' etimologia, secondo
la quale lungo il detto torrente crescono spontaneamente canne
di piccola dimensione, che formano piccoli canneti, detti canniteli!.
Faruzzi, diminuitivo di Fari, dall' arabo faùar «
sorgente ». Questa esiste nella detta contrada e quindi
può spiegare 1' etimologia del nome. Ma Faruzzi potrebbe
anche essere un diminuitivo di faura « falda », poiché
la contrada è poca estesa e si trova alla base di una collina.
La trasformazione del dittongo au in a è assai frequente
nel dialetto siciliano.
Oltre ai detti nomi, gli arabi ne lasciarono altri, che non sono
arrivati fino a noi, poiché le parole sono come le. monete,
che col tempo si logorano e si consumano. 2
(1) Nel
1927 il feudo Gasena fu venduto a piccoli lotti agli abitanti
di Ciminna.
(2) La raccolta
di tutte l'etimologie toponomastiche di fonte araba in Sicilia
è stata fatta dal detto Calvaruso, insieme col P. Gabriele
Maria Aleppo, nel!' opera : Le fonti Arabichc nel dialetto
siciliano.
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